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Il Carosello è morto. Lunga vita al Carosello!


L'ultima puntata del Carosello fu trasmessa il 1° gennaio del 1977, in una fredda giornata di capodanno quando lo storico sipario si chiuse alla nascita di una nuova forma di comunicazione più giovane e al passo con il consumatore del suo tempo. E non bastò una ritoccata fatta al programma nel 2013, quando la RAI ritrasmise Carosello Relouded con grafica e musica riadattata a far tornare la voglia di pubblicità, ne tantomeno una fantastica serie di video parodia sullo stesso, creato da Maccio Capotandona a stuzzicare comunque la fantasia.

Personalmente non ho vissuto in prima persona quel momento, e da figlia degli anni 90' ne sono rimasta all'oscuro fino a che non cominciai ad informarmi sul mondo della pubblicità e dell'arte in generale.

Quando mi fecero vedere per la prima volta uno spezzone, ricordo di non esserne rimasta particolarmente presa per il semplice fatto che ero in età adolescenziale e per quelli come me ormai esisteva solo il computer e i primi telefonini (ancora senza fotocamera). Oltretutto era in bianco e nero e i discorsi fra i personaggi si strutturavano principalmente in rima e con parole più argute di quello che ci aspettavamo. Ricordo di essere rimasta affascinata dalla quantità di disegni per animare una semplice pubblicità quando al tempo ormai esisteva il mezzo di ripresa. Mi facevo domande sul perchè di una modalità così vecchia per vendere qualcosa e sul perchè gli spot dei prodotti veri e propri sembravano staccati dalla storia di cui parlavano.

E così rimasi per anni, con la convinzione che ormai il Carosello avesse fatto il suo corso e che non era male che in fin dei conti fosse terminato. Mai come oggi che siamo nel 2015 penso di essermi sbagliata cosi tanto.

La mia rivalutazione del Carosello nasce da una osservazione semi-maniacale del mio tempo e dalle modalità con cui comunica con il mondo un prodotto. Premessa veloce: Siamo nella nuova era televisiva, in cui fino a qualche anno fa vi era la grande paura dell'estinzione del tubo catodico (avvenuta realmente con lo schermo piatto, ma rimane comunque una bella metafora).

Avete mai visto “Xena la principessa guerriera”? Ebbene se lo avete visto ricorderete che quando Xena rimane incinta e partorisce, tutti gli dei dell'Olimpo pretesero la morte della piccola perché sapevano che la sua venuta gli avrebbe distrutti tutti. Ora scambiate la pargola con youtube e gli Dei con la televisione. Direi che il paragone è chiaro e conciso. Fra mille battaglie e tanti caduti alla fine l'Olimpo capisce che è meglio allearsi con youtube più che distruggerlo dal momento che la stragrande massa di utenza se la fa con la pargola che la da un po' a tutti...LA FAMA ovviamente! Fino allo scorso anno abbiamo visto questo ibrido nascere, fra youtubers che si affacciano a programmi in tv e il formato televisivo che si introduce nel web. È stato orribile ve lo posso assicurare. Sin dall'inizio e tuttora il format youtube sulla tv non funziona, stona, è brutto da guardare e da ascoltare, sono due modi di comunicare differenti che hanno bisogno del proprio spazio per poter essere interpretati al meglio. Ma non voglio soffermarmi troppo su questo per adesso ma sulla questione marketing che ruota intorno a questo nuovo ibrido.

A gamba tesa la pubblicità è entrata nella piattaforma e al tempo più di tanto non ce ne stupimmo anzi lo avevamo previsto dato che una enorme fetta di pubblico grazie ai nuovi contenuti che forniva la piattaforma si spostò dalla tv al web. E dopo la venuta degli smartphone e delle connessioni più veloci era ovvio rimanere incollati sul device in ogni luogo possibile più che rimanere su un divano per ore a guardare pochi canali e un sacco di pubblicità che non ci interessava. Ovvio no?

Che si inventarono i geni del marketing? La cosa che meno avrebbero dovuto fare, cioè inserire gli spot nei video che fino a quel momento erano considerati liberi da ogni forzatura mediatica. Così iniziarono gli spot da saltare all'inizio del video. E poi vennero quelli anche a metà video...e non dicemmo una parola. Poi i banner all'interno e ai lati cominciarono ad invadere gli schermi....e va bene ancora. A quel punto sfruttando la notorietà di molti youtubers le aziende magicamente si svegliarono e cominciarono ad inviare prodotti da far recensire e di cui parlare nel canale scatenando le ire degli iscritti che si sentivano manipolati e presi in giro. Da li le aziende cominciarono a pagare oltre che collaborare con gli youtubers trasformando il concetto di video amatoriale o artistico a video pubblicitario di intrattenimento... Detto questo anche se ci sarebbe ancora molto da dire, riuscite ad intravedere la mia connessione mentale fra il Carosello e Youtube? Vi sembra ancora così strano ed impossibile che questa cosa sia già in atto? Cioè il fatto che arriverà un momento in cui non ci sarà più solo intrattenimento, ma un surplus di prodotti simpaticamente venduti?

La differenza che noto ora però e da cui si potrebbe trarre spunto è proprio quello stile comunicativo del Carosello che avevo tanto criticato. Quelle rime baciate, quelle scenografie e quelle musiche erano meravigliosi da guardare e ascoltare. I personaggi e quel senso pedagogico che emanava era bello. Dal Carosello imparavi anche cose nuove, e il modo in cui lo comunicavano era appassionante e curato. Per la prima volta ho visto 45 minuti di pubblicità tutti insieme tempo fa mentre riguardavo un video del carosello su youtube. E sono letteralmente volati. Ci vuole stile e bellezza...anche quando si vende della merda.

In ogni caso non facciamone un dramma. Una cosa che dico sempre è che il primo cliente di me stesso sono io e quello che compro è quello che ho chiesto. Non possiamo lamentarci più di tanto se una Clio make-up reclamizza un dentifricio o collabora con case cosmetiche. Ne tantomeno se un datato Willwoosh ormai fa l'attore per film mediocri ma che vendono. Io spettatore li ho portati in alto con le mie views e giustamente fra il lavorare per qualcuno che non ti piace e il poter guadagnare da ciò che ami non ci vuole un genio per capire la scelta. Ed è più che condivisa dal momento che tutti vorremo ora diventare famosi e guadagnare con youtube. Ma c'è da ricordare una cosa fondamentale: lo spettatore youtube è un carnefice rispetto a quello televisivo. Se può distruggerti sappi che lo farà.

Torneremo sull'argomento diverse volte statene certi!

Mi raccomando sempre occhi aperti!

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